le origini di Haquim

 

                                                                                                                         Haquim, le sue origini
In principio era Haquim. IL Giusto. Primo fra gli Antediluviani, che fu investito dai suoi Fratelli del potere di giudicare coloro che infrangevano le leggi di Caino.

Haquim è l'Antidiluviano di un Clan che porta come nome un genitivo: I Figli di Haquim. Così si chiamano tutti quei cainiti che discendono per i gradi della vitae da questo potente vampiro e dai dettami che egli trasmesse.

Le sue origini mortali sono sconosciute, ma sicuramente egli visse nel tempo prima del Diluvio, quando non aveva senso contare lo scorrere degli anni. È probabile che fosse nato come uomo dopo la caduta della Prima Città e che sia riuscito a vedere le mura di Enoch quando il sole colpiva i suoi tetti e i suoi bastioni. Haquim era senza dubbio un uomo appartenente a quell'etnia che si stava formando nel Medioriente nella zona compresa tra il Nilo e la Mesopotamia, non si sa dire se fosse stato un re, un nobile o di origini umili, ma doveva essere una persona eccezionale se fu scelto per passare allo stato di esistenza cainita, tra la cerchia dei più potenti.

La leggenda intorno alla sua persona e alle sue qualità va però letta in controluce. Secondo i pochi e frammentari scritti su di lui, Haquim ci viene presentato come un cacciatore o un forte guerriero armato di lancia, forse era un cavaliere, ma viene anche detto che non era il migliore tra tutti gli umani in queste arti.
Evidentemente egli aveva ben altre qualità, e queste si dimostravano senza un reale sfoggio quand'egli trapassò nella nonvita ed entrò nella Notte di Enoch.

La Seconda città, viene detto, era stata costruita da un secolo circa quando Haquim fu abbracciato, e i suoi fratelli già avevano innescato la lunga Guerra delle Ere ed Enoch era una città paurosa e diversa da tutte le altre, non solo per magnificenza: all'interno delle sue mura i figli di Caino agivano indisturbati come gli dei in terra, ed essi, così facendo, andarono contro i dettami del loro Padre. Caino stesso si adirò e scomparve da Enoch per sempre lasciando però qualcuno a vegliare sugli atti della sua progenie. Fu Haquim ad essere scelto per questo compito.

Egli non fu nominato re di Enoch, bensì Giudice dei figli di Caino. Era un potere diverso e ben più grande.
Il motivo per il quale venne scelto Haquim e non un altro, più forte o più potente, era che questi aveva sempre disdegnato di prendere parte sia ai complotti che alle orge sanguinose degli altri fratelli. Il compito di diventare giudice dei suoi stessi simili, ovviamente, significava essere coinvolto completamente nelle trame fosche di quella città. Era un compito che Haquim non voleva assumersi, ma proprio per questo venne scelto: «non aveva nessuna volontà di farlo e nessun interesse diretto nel praticare il giudizio, per questo avrebbe esercitato il suo potere con vera giustizia e imparzialità, facendo capo esclusivamente al suo intelletto e alla sua coscienza». Preso questo incarico Haquim, come per altre due volte fece nel corso dell'era della Seconda città, si allontanò da Enoch per tornare con un seguito: erano le sue progenie, i primi Figli di Haquim, i giudici tanto temuti.

I Figli di Haquim: tra mito e menzogna

i Banu Haquim, sono la prole di Haquim, chiamati a continuare la missione del padre.

Ma il sogno di pace e ordine fra i cainiti svanì quando un'orda di Baali attaccò la città. I figli di Haquim si levarono contro gli infernalisti e per un millennio li combatterono con alterne fortune. Ma alla fine gli altri anziani e le loro stirpi abbandonarono la seconda città, e così fecero anche "IL Giudice" e la sua progenie. Lunghe furono le notti del loro viaggio nel deserto, finchè Egli non disse: "Qui", e dal ventre di una montagna creò Alamut, "il nido delle aquile", dimora eterna dei suoi figli. Da qui essi avrebbero potuto osservare ciò che gli altri clan facevano e attendere che giungesse nuovamente l'ora di giudicare. Durante la rivolta degli Anarchici molto fra i membri del Clan lasciarono Alamut vedendo l'Europa il luogo ideale dove placare la loro sete di Vitae, attirando le ire della neonata Camarilla. Per arginare questa piaga il Clan Tremere impose su di loro una potente maledizione: nessuno dei figli di Haquim avrebbe mai potuto commettere Diablerie.

I membri del clan che si erano schierati con il Sabbat sfuggirono misteriosamente agli effetti di questo arcano rito. Nei secoli il nome con cui gli altri cainiti indicano i figli di Haquim è cambiato in Assamiti, corruzione della parola araba "asascim" assassino. Ma quasi nessuno sa (o vuole ammettere) che la fama di Diableristi-assassini è giustificata in un limitato numero di casi poichè il Clan è diviso in quattro fazioni ben distinte.

- La prima e più numerosa, è quella cui appartengono coloro che sono fedeli ad Alamut,fanaticamente convinti di essere superiori agli altri cainiti. Per loro la diablerie è un modo per assorbire il potere di qualcuno che non è degno di possederlo.

- La seconda è rappresentata dagli Scismatici, che hanno giurato fedeltà alla camarilla perchè pensano che meglio incarni la loro interpretazione delle leggi di Haquim, specialmente quella della "distruzione". Spesso come alleati di questa setta rigettano pubblicamente la Diablerie.

- La terza è formata da coloro che sono andati a rimpolpare le fila della "Spada di Caino", il Sabbat.Gli Antitribu cercano in questo modo di distanziarsi dal resto del loro Clan che giudicano indegno perchè ha accettato il giogo impostagli dagli stregoni.

- L'ultima è quella che ha causato la cattiva fama degli Assamiti; ne fanno parte quelli che hanno voltato completamente le spalle al Clan, in ogni sua Fazione. I Figli di Haquim seguono unicamente i dettami del loro capostipite, Haquim, e in base a questi gli altri vampiri dovettero confrontarsi con una schiera di esseri addestrati a essere silenziosi e letali guerrieri, cacciatori che si proclamavano «Giudici» di tutta la razza maledetta da Dio.

In queste Ultime Notti, tra i Vampiri solo i fratelli anziani e gli eruditi conoscono ancora il vero significato della parola «Giudice».

Tuttavia, quando ci si riferisce ad un "assamita" con l'appellativo di giudice, stranamente anche i giovani tremano e temono ancora più del solito i luoghi isolati e dotati di molti angoli dove potersi nascondere, quando giunge la notizia che uno di questi cainiti è arrivato nella loro città.

Pochi neonati di oggi conoscono approfonditamente le vicende e le ragioni che hanno determinato la nascita di questi «Giudici»; la visione che predomina tra i vampiri occidentali - sia europei che americani - è quella di un Clan pericoloso che ha la sua base in una fortezza segreta nel Medio Oriente (chiamata Alamuth) e che questi vampiri risultano in modo evidente vicini alla cultura islamica anche per credo religioso. Essi cercano di mantenere il controllo su tutti i paesi di quell'area e spesso vagano come una piaga invisibile nei principati europei portando la morte finale.

Questa è una concezione molto comune tra i vampiri più giovani. Molti anziani la avallano perché lo spettro della paura è un prezioso strumento per mantenere il controllo sulle progenie turbolente. Anche se resta pur sempre una visione superficiale, questa idea non è altro che un compendio dei lunghi secoli compresi tra l'Età Classica e la Fondazione della Camarilla, in cui i cainiti agirono come i motori e le cause sotterranee della storia delle civiltà mediterranee, spingendo alla creazione di grandi imperi e al consumarsi di cruente battaglie tra civiltà. I Figli di Haquim vi presero anche loro parte, seguendo una politica che pochi riuscirono a comprendere per intero, ma tutti erano terrorizzati dal fatto che le mosse degli "Assamiti" erano sempre accompagnate dalla distruzione di molti fratelli le cui anime e tutto il loro sangue era il pasto principale del banchetto dell'assassino.

Un analista politico potrebbe arrivare a dire che questi aspetti particolari dei Figli di Haquim, visti con gli occhi dei vampiri europei, sono entrati in pieno nella "costituzione materiale" della Camarilla. In altre parole, dato che la Camarilla nacque per proteggere gli Anziani da nuove rivolte delle loro progenie, anche l'idea di difendersi dai pericolosissimi "vampiri arabi" serviva a rinforzare ancora di più l'Istituzione. Inoltre questo processo fu indispensabile per le fortune del Clan dei Tremere.

Gli ex-stregoni, "Usurpatori" del sangue di Caino, odiati ma anche temuti e rispettati per le loro incredibili capacità, trovarono modo di legittimare loro stessi e come Clan a tutti gli effetti, e come importante pilastro della Camarilla. Nel 1496 questi potenti vampiri-stregoni furono in grado di scagliare una potente maledizione magica sull'intero clan di Haquim, da allora qualunque membro di quel lignaggio di sangue fu reso incapace di praticare l'atto della diablerie contro un altro vampiro.

Le aure dei Figli di Haquim

Esistono molti luoghi comuni che riguardano i cosiddetti Assamiti, come quello di essere assassini freddi ed efficaci che non lasciano scampo a chi inavvertitamente entra nei loro territori; oppure si ha l'idea che alcuni di loro vaghino solitari per i principati della Camarilla, accettando di mettere le loro lame avvelenate al servizio di chi è disposto a donare parte della propria vitae come ricompensa. A cosa serva poi questo sangue è cosa ignota ai più.

Tra questi luoghi comuni vi è quello che i cosiddetti Assamiti siano facilmente riconoscibili dai vampiri con i sensi molto sottili, in grado di vedere le aure degli esseri. Chi è in grado di percepire l'emanazione mistica dei viventi nonviventi, osservando quella di un Figlio di Haquim potrà notare in modo indubitabile come la sua proiezione mistica sia opaca al pari di qualunque altro vampiro, ma venata di striature nere. Questo tipo di aura è un segno che compare anche negli altri vampiri quando commettono diablerie, è famosa anche la battuta tra i vampiri di dire: "non sono un diablerista! Io in realtà sono un assamita sotto copertura!", ma raramente i criminali della Lista Rossa hanno tale ingenuo senso dell'umorismo.

L'origine di questa particolare aura per un intero lignaggio di sangue è stata lungamente dibattuta tra i cainiti - ogni cosa, sebbene sia di minimo interesse è sempre lungamente dibattuta tra chi non ha problemi di tempo... - alcuni ipotizzano che sia stato un effetto secondario della maledizione Tremere, altri credono invece che abbia un'origine più profonda, e che l'aura si sia manifestata nel costro dei millenni a causa del costante impulso dei Figli di Haquim a cercare il sangue dei loro simili e si crede che questa compulsione sia una sorta di follia che rende ancora più feroci e determinati a caccia e in battaglia.

Ma nel mondo dei cainiti la verità sta sempre in un'altra direzione rispetto a quella dove si va cercando.

L'aura macchiata o striata di nero è stata data ai Giudici da Haquim stesso, perché essi dovevano essere riconoscibili con facilità ma senza che dovessero, ogni volta, proclamare la loro vera natura. Tuttavia, anche se questo aspetto divenisse di dominio comune tra tutti i vampiri, ovviamente non cambierebbe di molto la visione complessiva che si ha nella Camarilla dei Figli di Haquim.
Essi restano per sempre dei vampiri pericolosi!

Persone fidate, i Banu Haquim hanno un altissimo senso dell'onore, raramente mentono a un vero alleato o tradiscono infrangendo la loro condotta morale. Leali e corretti con l'avversario, gli tributano il rispetto dovuto qualora questi riesca a scampare alla propria esecuzione, guadagnandosi il loro rispetto. Parimenti sono dominati da una irresistibile passione sfrenatza per il sangue degli altri loro fratelli.

Non a caso la prima diablerie che è stata ricordata dagli scritti avvenne ad Enoch, e fu fatta da un "assamita" durante l'esecuzione dei suoi doveri di guardiano; egli venne colto dalla frenesia e si scagliò contro la Toreador che aveva infranto le leggi di Caino, la distrusse e gli rapì l'anima. Il nome di questa Toreador era Amarantha, e Amarantum venne usato nell'antichità per riferirsi all'atto della diablerie.

La natura di questo impulsto per i Figli di Haquim resta però misterioso. Si dice che sia estremamente pericoloso - o infinitamente utile - che un guerriero di Haquim beva anche solo una goccia di sangue di un altro cainita. Nel caso che ciò avvenga, colui che ha ceduto la prorpia vitae ha ben poco di cui rallegrarsi, l'assamita non andrà incontro al vinculum, invece vi è il rischio che egli quasi impazzisca per quel sangue e cerchi il suo proprietario per ucciderlo e prenderlo tutto.
Forse la spiegazione più logica sta proprio nel fatto che Haqim cercò di creare una casta di invincibili guerrieri e nulla più della sete di sangue può spingere un vampiro a combattere ed uccidere. Ma non sempre la logica funziona nel World of Darkness, e questo aspetto dei Figli di Haquim sembra restare confinato per sempre negli imperscrutabili disegni misteriosi di Haqim.